Ciao Papà, ciao Diddy, sono già passati 13 anni. Ricordando Mario Clini 29/04/1931 – 15/05/2012

Caro Papà. Caro Diddy, come ti chiamavo io. È strano, ma è una triste realtà che siano già passati 13 anni da quando sei uscito di casa, purtroppo con un’ambulanza e non hai fatto più ritorno. In questo lungo tempo, ho saputo, ed ho scoperto, molte cose che tu non mi avevi mai detto. So con certezza, che avresti voluto porre fine a tante discrepanze evidentissime, a tante pretese e ricatti, tutte situazioni tossiche e ingiuste delle quali volevi liberarti e mettere ordine definitivamente, per avere finalmente un po’ di pace tu e la mamma, ma soprattutto equità e giustizia. Purtroppo, il destino era in agguato e non hai potuto raggiungere questo obbiettivo importante che ti eri preposto e purtroppo, “certi ingrati” continuano a non ricordare quante cose buone hai fatto non solo per me e la mamma, ma soprattutto per “loro”. C’è chi non aveva davvero nulla e ora grazie a te e alla mamma ha tutto, ma oramai che purtroppo non ci sei più, e dopo che ti hanno spremuto fino all’ultimo centesimo senza pietà, ora che la “cassa continua” il loro “bancomat” personale è morto, l’unico loro danno è solo ed unicamente monetario e si dispiacciono di non poter tutt’oggi continuare a spennarti. Pensare a ciò, mi provoca un grande dolore, un grande dispiacere, ma questo sentimento appartiene solo a me e non certo a loro, che rimpiangono solo i fiumi di pecunia. Ogni volta che mi capita di leggere tuoi documenti, qualunque essi siano, l’emozione, arriva forte e vedere la tua firma, la tua calligrafia, ritrovare tante testimonianze di tutto ciò che hai saputo costruire nella tua vita, mi trasporta in una dimensione spazio tempo ed è come se vedessi scorrere le immagini di un film, quello della tua vita. È un viaggio struggente, ma è un modo per sentirti ancora più vicino a me.  Non debbo certo dirti che le infinite battaglie sempre e solo a “scopo di lucro” continuano. Ma tu insieme alla mamma mi avete insegnato l’onesta, la correttezza, l’educazione e soprattutto il rispetto verso chi ti rispetta. Quando si combatte con la coscienza pulita e perché la verità ed il bene vincano sul male, è necessario mettere tutta la propria forza e resistere perché, dopo il buio arriva sempre la luce. Ed io questo mi auguro che presto possa accadere. Stammi vicino Papà, statemi vicino tu e la mamma in questo difficile cammino, sostenetemi e aiutatemi nei momenti difficili e a non perdere mai la fiducia. Che possa arrivare presto la parola fine per questa brutta situazione che mi pervade ormai da anni. Vorrei tanto abbracciarti, abbracciarvi anche solo per un secondo. Sono certo che se accadesse, la forza del vostro abbraccio, del vostro amore mi renderebbe ancora più forte, invincibile.

Mi manchi, grazie di tutto e per quello che tu e la mamma avete fatto per me.

Tuo Figlio Marco

Papà sono già passati 10 anni… In memoria di Mario Clini 29/04/1931 – 15/05/2012

Ciao Papà, non mi sembra possibile, ma da quella terribile mattina del 14 maggio 2012, nella quale ti sentisti male, per poi volare in cielo alle 4:15 del 15 maggio, sono già passati 10 anni! Ora più che mai si affacciano nella mia mente, tanti ricordi, come questa bella foto scattata nel mese di agosto 1995 in compagnia di un caro amico di famiglia Erasmo Giacobbe anche lui purtroppo scomparso. Ma le immagini mi riportano anche le tue parole, e non sai quante volte ho pensato che avevi ragione, ma purtroppo come sempre accade c’è chi non l’aveva capito. Penso anche a tutti i sacrifici che hai fatto per me e vederli attualmente andare in fumo, svanire, ciò mi fa stare male e purtroppo non occorre che io ti spieghi le motivazioni perché già le conosci. Sono certo che eri stanco del comportamento in particolare di 2 persone, protette dalla mamma, che era ricattata ed impaurita da loro, e le testimonianze fattemi da più persone che mi hanno raccontato le confidenze che avevi fatto a loro proprio in merito a questo me lo hanno confermato. Se la salute ed in particolare i problemi cardiaci che ti costrinsero, a farti accompagnare con urgenza da me al pronto soccorso, per poi ricoverarti e farti impiantare un pace maker, sono certo che se tutto ciò non fosse accaduto, saresti intervenuto con decisone per porre fine, a ricatti, minacce che ormai ti avevano non solo disgustato purtroppo, ma stremato fisicamente. Pensare a questo, mi da una grande forza di combattere e lo farò perché sia tu che la mamma non meritavate di essere trattati e sfruttati in quella maniera. Perciò chi ha sbagliato e vi ha fatto del male un giorno pagherà un conto salatissimo. Ognuno avrà ciò che si merita e finalmente giustizia sarà fatta!. Ciao Diddy.

Tuo Figlio Marco