Ciao Mamy… Sono passati già tre anni. In memoria di Ileana Foti 14/08/1929 – 05/03/2021

Cara Mamma, sono già passati tre anni, da quando mi hai lasciato. La tua mancanza si fa sentire sempre di più. Nella casa tua e di papà, c’è un silenzio assordante, ma io avverto la vostra presenza. So che siete accanto a me. Io pensavo che “qualcuno” dopo tre anni potesse ravvedersi e cambiare atteggiamento, ma non è stato così. Le cattiverie proseguono, ma anche la totale eliminazione di tutto ciò che hai costruito insieme a papà prosegue. Il dispiacere è grande, immenso, ma a quanto pare non è così per qualcun altro che beatamente va avanti nell’opera distruttiva come un “novello Attila” e addio a tutti i valori più importanti che mi avete insegnato, ma ai quali do tuttora una grande importanza nella mia vita, al contrario di chi invece vorrebbe sempre e solo monetizzare, senza rischiare nulla, togliendo tutto agli altri e prendendo e pretendendo sempre e comunque. L’importante, è spacciarsi con gli altri per un sant’uomo, sia nella vita reale che sul web, ma per fortuna ormai, pochi ci cascano… Sono stati tre anni difficili, pesanti, ma quando sono stanco e un po’ giù, penso sempre a tutto ciò che tu e il papà avete fatto per me e a ciò che mi avete dato, ma soprattutto al male troppo male che avete ricevuto non da me, e in ogni forma ,ma soprattutto che siete mancati entrambi con il cuore e l’animo a pezzi, per minacce e ricatti subiti. Ecco in quel momento, subito la forza ritorna vigorosa, perché mai dimenticherò come vi ho visto soffrire e chi ha sbagliato e vi ha fatto del male, non la passerà liscia potete contarci. Infatti, come ti avevo già scritto precedentemente, qualche piccola soddisfazione è giunta. Non c’è niente da fare, il male fatto torna sempre indietro prima o poi e questo è solo l’inizio… Vorrei tanto abbracciarti, e stringerti forte, come quando facevi tu quando ero piccolo, ma purtroppo non si può fare. Se però provo a immaginarlo chiudendo gli occhi, una piccola magia si compie.
Mamma, stanne certa, ve lo devo, la mia missione cesserà solo nel momento in cui giustizia sarà fatta! Ciao Mamy salutami il papà e tutti quelli/e che sono lì accanto a voi ai quali ho voluto bene e che mi hanno voluto bene.

Tuo Figlio Marco

P.s. : Hai visto che bella foto ho trovato?

Benedetta fu questa audiocassetta, Lou Frederik Ottens

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Benedetta, fu questa cassetta, ma soprattutto quest’uomo presente in questa foto. Si chiamava Lou Frederik Ottens ed è scomparso il 6 marzo 2021. Se lui, non l’avesse inventata nel 1962, sicuramente non avrei potuto narrarvi questa piccola storia della audio cassetta. Molti ragazzi non sanno nemmeno cosa sia e non l’hanno nemmeno mai vista, a meno che qualche zio, nonno ne conservi ancora qualcuna. Più o meno 33 anni fa ho incominciato questo meraviglioso mestiere di attore, doppiatore e speaker. Internet non c’era, e quando chiedevi gli appuntamenti nelle case di produzione, in Rai, in Fininvest (poi diventata Mediaset), te li davano e ti ricevevano. Ancora nella mia mente sono scolpite le immagini, di queste scrivanie invase da audio cassette, nastri vhs etc… Eppure, vi sembrerà strano, nonostante la moltitudine di lavoro che comportava farlo, quelle audio le ascoltavano, quelle video le guardavano. Io la mi carriera l’ho incominciata così. Sia presentandomi di persona a consegnare le cassette, sia spedendole. Non c’erano i cellulari e se il tuo nastro demo era piaciuto, ti telefonavano a casa, sul telefono fisso e iniziavi a lavorare, collaborare con loro. Cassette che poi erano utili anche per un altro oggetto ormai in disuso, la segreteria telefonica, che puntualmente al rientro a casa, per ascoltare i messaggi in essa contenuti, dovevi riavvolgere prima il nastro, oppure se ti trovavi fuori casa, con un telecomando tonale chiamando da una cabina telefonica o da un telefono a gettoni di un bar, potevi ascoltare i messaggi a distanza ed eventualmente richiamare chi ti aveva cercato per lavoro, e non solo. E della magia di inserirne una, nell’autoradio della macchina oppure in un registratore portatile al mare per ascoltare le ultime hits oppure la nostra compilation preparata, registrata personalmente da noi non vogliamo parlarne? Pura magia! Colonne sonore di magiche estati, viaggi e atmosfere romantiche con le prime fidanzatine. Il nastro poi, a volte si inceppava o veniva letteralmente risucchiato dal registratore dal suo capstan e dal pinch roller. A volte era tutto perduto e a volte si incrociavano le dita e il nastro inceppato si sfilava dal registratore delicatamente e poi con la complicità di una matita o con il dito mignolo si riavvolgeva piano, piano nella piccola bobina contenuta nella cassetta. Approfitto oggi e voglio ringraziarti Lou Frederik Ottens se oggi sono arrivato fino a qui è anche merito tuo!