Ciao Amico mio…

Caro amico,

fatico ancora a credere che queste parole debbano essere scritte e non dette guardandoti negli occhi. È passata appena una manciata di giorni da quando ho saputo, con estremo ritardo, della tua partenza, eppure il tempo sembra essersi fermato, spezzato in due: prima c’era la tua voce, il tuo sostegno, la tua presenza discreta ma indispensabile; ora resta solo un silenzio che pesa come macigni sul cuore.

Non riesco a darmi pace per non averti potuto salutare, per non aver saputo nulla di te in quei giorni in cui avrei voluto esserci, stringerti la mano, dirti quanto ti volevo bene e quanto eri importante per me. Ti ho perso senza che mi fosse concesso un ultimo sguardo, un ultimo abbraccio, un ultimo grazie. Questo mi lacera dentro, e mi fa sentire come se un pezzo di me fosse stato strappato via all’improvviso.

Tu sei stato il fratello che non ho mai avuto, l’amico che non si incontra due volte nella vita. La persona a cui potevo rivolgermi quando ero confuso, smarrito, quando cercavo un consiglio sincero, privo di giudizi. Con te mi sentivo capito, ascoltato, protetto. E ora che non ci sei più, non so a chi potrò rivolgermi, a chi potrò chiedere una parola di conforto quando ne avrò bisogno. La tua assenza mi toglie il respiro, mi lascia vuoto, come se il mondo avesse perso i suoi colori.

Non smetto di pensare a tutte le conversazioni lasciate a metà, ai progetti che forse non abbiamo avuto il tempo di realizzare, a quelle piccole cose quotidiane che oggi mi mancano in maniera lancinante. Non so cosa ti sia accaduto, non so perché la vita sia stata così crudele da portarti via così, e questa mancanza di risposte mi pesa ancora di più. È un dolore che non trova consolazione, che mi stringe lo stomaco e mi lascia senza fiato.

Avrei voluto dirti ancora una volta quanto ti volevo bene, quanto ero grato di averti incontrato e di averti avuto nella mia vita, anche se per troppo poco tempo. Avrei voluto raccontarti ancora i miei pensieri, confidarmi con te, ridere con te, ascoltare uno dei tuoi consigli che riuscivano sempre a mettere ordine nel caos che avevo dentro.

Oggi mi resta solo il ricordo, che cerco di custodire come un dono prezioso, anche se doloroso. Mi resta il vuoto che lasci, e la speranza che da qualche parte tu possa sentire queste parole, che tu sappia quanto sei stato e sarai sempre importante per me.

Ti porterò sempre con me, caro amico. Non c’è distanza né tempo che possa cancellare ciò che sei stato: il fratello che non ho mai avuto, la persona che mi ha fatto sentire meno sola in questo mondo, la luce che ora mi manca.

Con un dolore che non trova voce, ma con un amore che non finirà mai.

Marco

Ciao Papà, ciao Diddy, sono già passati 13 anni. Ricordando Mario Clini 29/04/1931 – 15/05/2012

Caro Papà. Caro Diddy, come ti chiamavo io. È strano, ma è una triste realtà che siano già passati 13 anni da quando sei uscito di casa, purtroppo con un’ambulanza e non hai fatto più ritorno. In questo lungo tempo, ho saputo, ed ho scoperto, molte cose che tu non mi avevi mai detto. So con certezza, che avresti voluto porre fine a tante discrepanze evidentissime, a tante pretese e ricatti, tutte situazioni tossiche e ingiuste delle quali volevi liberarti e mettere ordine definitivamente, per avere finalmente un po’ di pace tu e la mamma, ma soprattutto equità e giustizia. Purtroppo, il destino era in agguato e non hai potuto raggiungere questo obbiettivo importante che ti eri preposto e purtroppo, “certi ingrati” continuano a non ricordare quante cose buone hai fatto non solo per me e la mamma, ma soprattutto per “loro”. C’è chi non aveva davvero nulla e ora grazie a te e alla mamma ha tutto, ma oramai che purtroppo non ci sei più, e dopo che ti hanno spremuto fino all’ultimo centesimo senza pietà, ora che la “cassa continua” il loro “bancomat” personale è morto, l’unico loro danno è solo ed unicamente monetario e si dispiacciono di non poter tutt’oggi continuare a spennarti. Pensare a ciò, mi provoca un grande dolore, un grande dispiacere, ma questo sentimento appartiene solo a me e non certo a loro, che rimpiangono solo i fiumi di pecunia. Ogni volta che mi capita di leggere tuoi documenti, qualunque essi siano, l’emozione, arriva forte e vedere la tua firma, la tua calligrafia, ritrovare tante testimonianze di tutto ciò che hai saputo costruire nella tua vita, mi trasporta in una dimensione spazio tempo ed è come se vedessi scorrere le immagini di un film, quello della tua vita. È un viaggio struggente, ma è un modo per sentirti ancora più vicino a me.  Non debbo certo dirti che le infinite battaglie sempre e solo a “scopo di lucro” continuano. Ma tu insieme alla mamma mi avete insegnato l’onesta, la correttezza, l’educazione e soprattutto il rispetto verso chi ti rispetta. Quando si combatte con la coscienza pulita e perché la verità ed il bene vincano sul male, è necessario mettere tutta la propria forza e resistere perché, dopo il buio arriva sempre la luce. Ed io questo mi auguro che presto possa accadere. Stammi vicino Papà, statemi vicino tu e la mamma in questo difficile cammino, sostenetemi e aiutatemi nei momenti difficili e a non perdere mai la fiducia. Che possa arrivare presto la parola fine per questa brutta situazione che mi pervade ormai da anni. Vorrei tanto abbracciarti, abbracciarvi anche solo per un secondo. Sono certo che se accadesse, la forza del vostro abbraccio, del vostro amore mi renderebbe ancora più forte, invincibile.

Mi manchi, grazie di tutto e per quello che tu e la mamma avete fatto per me.

Tuo Figlio Marco

Ciao Francesco…

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Hai benedetto il nostro matrimonio. Ora da lassù proteggici e guidaci in questo complesso e difficile cammino che si chiama vita. #papa