
AUGURI A TUTTI VOI! Oggi la fine del mondo, fortunatamente non è accaduta, ma per come sta andando la situazione attuale, mi vengono in mente le parole di una canzone di Irene Grandi “O è Natale tutti i giorni o non è Natale mai….”

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Quand’è che proviamo riconoscenza per qualcuno? A prima vista diremmo che la proviamo verso tutti coloro che ci hanno aiutato, ma non è così.Quelli che si amano non la provano. Pensate a due innamorati. Ciascuno fa tutto quello che può per l’amato ma nessuno sente un debito di riconoscenza. Chi si ama non tiene una contabilità del dare e dell’avere: i conti sono sempre pari. Solo quando l’amore finisce riappare la contabilità e ciascuno scopre di aver dato più di quanto non abbia ricevuto.Però anche fra innamorati ci sono dei momenti in cui il tuo amato ti dona qualcosa di straordinario, qualcosa che non ti saresti mai aspettato ed allora ti viene voglia di dirgli un «grazie» che è anche riconoscenza.Insomma la riconoscenza nasce dall’inatteso, da un «di più». Perciò la proviamo spesso verso persone con cui non abbiamo nessun rapporto ma che ci fanno del bene spontaneamente. Per esempio a chi si getta in acqua per salvarci rischiando la vita, a chi ci soccorre in un incidente, a chi ci cura quando siamo ammalati. Ma anche a chi ci aiuta a scoprire e a mettere a frutto i nostri talenti nel campo della scienza,dell’arte, della professione per cui, quando siamo arrivati, gli siamo debitori. La riconoscenza è perciò nello stesso tempo un grazie e il riconoscimento dell’eccellenza morale della persona che ci ha aiutato.Quando proviamo questo sentimento, di solito pensiamo che durerà tutta la vita, invece spesso ce ne dimentichiamo. E se quella persona ci ha fatto veramente del bene allora la nostra è ingratitudine. Ma la chiamerei una ingratitudine leggera, perdonabile. Perché purtroppo c’è anche una ingratitudine cattiva, malvagia. Vi sono delle persone che, dopo essere state veramente beneficiate, anziché essere riconoscenti, provano del rancore, dell’odio verso i loro benefattori. Ci sono allievi che diventano i più feroci critici dei loro maestri e dirigenti che, arrivati al potere diffamano proprio chi li ha promossi. Da dove nasce questa ingratitudine cattiva? Dal desiderio sfrenato di eccellere. Costoro pretendono che il loro successo sia esclusivamente merito della propria bravura e si vergognano ad ammettere di essere stati aiutati. Così negano l’evidenza,aggrediscono il loro benefattore. E quanti sono! State attenti: quando sentite qualcuno diffamare qualcun altro, spesso si tratta di invidia o di ingratitudine malvagia. Guardatevi da questo tipo di persone.
(Francesco Alberoni http://www.ilgiornale.it/news/culla-dellingratitudine.html)
QUALCHE PROVERBIO AFORISMO
In amore, chi più riceve, ne è seccato: egli prova la noia e l’ingratitudine di tutti i ricchi.
Philippe Gerfaut
L’ingratitudine è sempre una forma di debolezza. Non ho mai visto che uomini eccellenti fossero ingrati.
Johann Wolfgang Goethe, Massime e riflessioni, 1833 (postumo)
Spesso l’ingratitudine è del tutto sproporzionata al beneficio ricevuto.
Karl Kraus, Di notte, 1918
Ci sono assai meno ingrati di quanto si creda, perché ci sono assai meno generosi di quanto si pensi.
Charles de Saint-Evremond, Sugli ingrati, XVII sec.
Il cuore dell’uomo ingrato somiglia alle botti delle Danaidi; per quanto bene tu vi possa versare dentro, rimane sempre vuoto.
Luciano di Samosata, Scritti, II sec.
Un solo ingrato nuoce a tutti gli infelici.
Publilio Siro, Sentenze, I sec. a.e.c.

Notizia di oggi dal Corriere Della Sera.Ancora aumenti!.La domanda che pongo all’inizio del post è consona. Perchè nel resto dell’Europa le tariffe anzichè aumentare diminuiscono e da noi in Italia invece aumentano?. Altro che crisi, qui si tratta solo di “Speculazione”. E noi italiani come sempre paghiamo, già ma fino a quando?
Questa canzone è dedicata a chi come me crede ancora ai sentimenti, all’amore con l’A maiuscola. Io la trovo davvero molto bella, non solo per come è interpretata da Emma Marrone, ma anche per le parole. E ricordate: “Una carezza, spesso, è più importante di sentirsi dire “Ti amo”. È qualcosa di cui l’essere umano non ne può fare a meno. Senza una carezza, secondo me, è come essere dispersi nella propria vita”. Buon ascolto! 🙂

Ciao Giovanni, sono già passati due anni…. Quanto mi mancano, le tue battute, le risate che mi facevi fare, ma soprattutto le nostre chiacchiere che facevamo io e te, da uomo a uomo.In questi due anni, quante cose sono successe, e quante cose sono cambiate, purtroppo… Ma tu tanto lo sai già…
“Il tuo Guagliò Marco”