Semplicemente fantastico!
Ciao Commissario Zuzzurro…
Ciao Piero….
Il Ministro della sanità Lorenzin… Giudicate voi stessi
Ho scelto questa foto perché è emblematica. Immaginando, una rotazione di entrambe le mani, è esattamente ciò che i disabili e i malati vorrebbero fare al Ministro. Leggiamo insieme chi è, il suo curriculum direttamente da Wikipedia:
Nasce a Roma da papà istriano di Pola, esule a Roma dal 1947, e da mamma fiorentina di Campi Bisenzio[1]. Ha come titolo di studio un diploma di liceo classico.
Si avvicina alla politica aderendo al movimento giovanile di Forza Italia nel Lazio nel 1996.
Intraprende la carriera politica nell’ottobre 1997 con l’elezione, nella lista di Forza Italia, al Consiglio del XIII Municipio di Roma.
Nell’aprile 1999 è Coordinatore Regionale del Lazio del movimento giovanile di Forza Italia, che conta 15 000 iscritti e oltre 100 eletti negli enti locali. Nel maggio 2001 è eletta Consigliere comunale di Roma. Unica donna nella coalizione di centrodestra, è Vicepresidente della commissione Donne Elette e Vicepresidente del Gruppo consiliare di Forza Italia.
Tra la fine del 2004 e la metà del 2006 è Capo della Segreteria Tecnica di Paolo Bonaiuti, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri per l’informazione e l’editoria nel governo Berlusconi III. Nel maggio del 2005 è nominata Coordinatore Regionale di Forza Italia per il Lazio.
Dal settembre 2006 al marzo 2008 ha ricoperto il ruolo di coordinatore nazionale di Forza Italia – Giovani per la Libertà.
Eletta alla Camera dei deputati nelle elezioni politiche del 2008 nella lista PdL, per la XVI Legislatura. Membro del Consiglio Direttivo del gruppo PdL alla Camera e della commissione Affari Costituzionali della Camera, della Commissione Bicamerale per l’Attuazione del Federalismo Fiscale, della Commissione Parlamentare per l’Infanzia.
Durante il Governo Monti si è resa artefice della cancellazione dell’introduzione dei libri elettronici nella scuola italiana per rispondere a sollecitazioni provenienti dalla lobby delle case editrici, come da lei dichiarato, nel 2013, in una lezione durante una sessione pubblica della Scuola Governiadi, da lei stessa organizzata.[2][3][4]
Nel 2013 è inizialmente proposta come candidata alla presidenza della Regione Lazio, ma, in seguito, lascia il posto a Francesco Storace, già presidente della regione Lazio dal 2000 al 2005. Alle elezioni politiche del 24-25 febbraio 2013 viene riconfermata alla Camera dei Deputati nelle liste del PDL.
Dal 28 aprile 2013 è ministro della Salute del governo Letta. Il 30 settembre 2013 assieme agli altri ministri del Pdl presenta dimissioni “irrevocabili”,[5] che successivamente vengono respinte dal presidente del consiglio.[6]
FONTE:http://video.corriere.it/contestazioni-lorenzin-disabili/b723cf70-2bed-11e3-b674-51fbe6c64466
Questi disabili, e soprattutto malati, non sono mai stati ricevuti dal Ministro. Sono in piazza dal 23 di Luglio. L’inadeguatezza al ruolo ed al compito che le hanno assegnato, il Ministro, la sta dimostrando ampiamente. Qui però c’è in gioco la vita di tante persone, e delle famiglie di questi malati. La sperimentazione è importante, ma le cure “compassionevoli”, lo sono ancora di più, lo dice la parola stessa. Alcuni risultati si sono ottenuti solo grazie a media, alla trasmissione “Le Iene”, e ai servizi di Giulio Golia. Mi domando allora, se il Ministro si trovasse nella stessa condizione di questi malati, o avesse un congiunto ,un parente, amico/a in queste condizioni come si comporterebbe?. Ministro o no, non fa la differenza, è un comportamento standard che accomuna un po’ tutti. Se un problema non ti riguarda direttamente, ma riguarda qualcun altro, si tende a non prenderlo minimamente in considerazione. E’ esattamente ciò che fanno e continuano a fare tutti i politici. Qualsiasi cosa accada, aumenti iva, imu, tasse, benzina etc.., con gli stipendi folli che percepiscono, non gliene importa nulla. Se invece provassero, a campare con 1.000 euro al mese, e dovessero fare i salti mortali come i comuni cittadini per arrivare alla fine del mese, allora si che capirebbero.
Siamo noi, che dovremmo imparare da loro……
Senato, a proposito di trasparenza e tagli agli stipendi
Ancora una volta ci risiamo. I lupi non perdono né il pelo e soprattutto il vizio. Zero trasparenza e zero chiarezza. Si parla di Imu, aumento Iva, Tares e di altre tasse, gli Italiani vessati, i politici sempre più pagati!. Certo, a gestire i nostri soldi e a beneficiarne, sono bravissimi, ma non rinunciano a nulla ed essendo sempre più avidi, chi paga è sempre Pantalone, ovvero NOI! Si parla di tagli agli stipendi, ma credetemi NON LO FARANNO MAI!. Inoltre, se lo facessero troverebbero il sistema di prendere il denaro in modo secretato e quindi, solita musica, ovvero fatta la legge trovato l’inganno. Nessun insulto, nessuna parolaccia o altro potrebbe descrivere il mio stato d’animo attuale, che penso sia condiviso dalla maggioranza degli Italiani. Ancora una volta, Milena Gabanelli ed il suo ottimo staff di collaboratori, ha fatto centro e in questo caso il giornalista si chiama Luca Chianca. Bravo! e brava come sempre Milena Gabanelli!
FONTE:CORRIERE DELLA SERA http://www.corriere.it/inchieste/reportime/interviste/senato-proposito-trasparenza-tagli-stipendi/f572cc94-2149-11e3-abd6-3cb13db882d4.shtml
Quanto guadagnano per esempio il segretario generale e il vice segretario generale del Senato? L’ufficio del personale non ha dato i dati relativi agli stipendi attuali neanche al questore Laura Bottici (M5S) – Luca Chianca
Al Senato è possibile conoscere l’ammontare degli stipendi dei dirigenti solo all’inizio della loro carriera. Il segretario generale, Elisabetta Serafin, per esempio, ha cominciato con 28mila euro lordi per 15 mensilità. Poi diventa difficile quantificare realmente il guadagno attuale, perché nel corso degli anni può aumentare senza limiti in base all’anzianità.
A fine luglio avevamo chiesto un’intervista alla senatrice Laura Bottici del M5S, nella sua veste di questore del Senato, per conoscere quali fossero gli stipendi del Segretario generale e del suo vice, ma l’ufficio del personale si è limitato a darle dati parziali.
Sono anni che si parla di tetti agli stipendi, ma senza includere i dirigenti del Senato. Il Parlamento, infatti, durante il governo Monti, è riuscito a fissare il tetto per i dirigenti della pubblica amministrazione a 293mila, cioè quello che nel 2011 guadagnava il Primo Presidente della Corte di Cassazione.
Di recente, però, mentre le pensioni, anche quelle minime, rimanevano bloccate, si è pensato bene di ritoccare lo stipendio del primo presidente della Corte di Cassazione, portandolo a 302mila euro. Così, di conseguenza, si è alzato anche il tetto dei dirigenti pubblici.